Leggere l’etichetta del cibo per cani è il primo passo per scegliere responsabilmente l’alimento per i nostri amici a 4 zampe. Ecco alcuni consigli pratici.
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L’alimentazione del cane è un argomento molto delicato e dovrebbe interessare tutti coloro che decidono di prendere un cucciolo in casa.
Sappiamo bene però che molto spesso questo argomento passa in secondo piano, complice una pubblicità a tappeto di prodotti di ottima qualità (a parole!) ad un prezzo scontatissimo ma anche di un’oggettiva difficoltà a leggere l’etichetta del cibo per cani.
Molto spesso la scelta di un pet food economico può derivare dalle proprie disponibilità e ci sta, ma se ami il tuo cane, leggendo questo articolo capirai che ciò che risparmi sul cibo, spesso dovrai rimetterlo sulla parcella del veterinario o comunque su farmaci per la cura.
Sbagliare alimentazione per cane può portare molti problemi e disagi, sia al tuo cane che a te. Un buon cibo per cani non è per forza costosissimo.
Dobbiamo pensare che l’alimento privilegiato per il cane dovrebbe essere carne fresca, quindi dovremmo privilegiare l’umido.
Laddove questo non sia possibile, prendiamo coscienza che andremo a dare al nostro cane del cibo industriale e che si nutrirà solo o principalmente di quello.
La scelta del cibo per cani quindi deve essere fatta con cura.
In questo articolo ti spiegherò alcune regole base per riconoscere e cercare di stare alla larga da crocchette o carne in scatola “spazzatura”.
Abbiamo già visto nei precedenti articoli la distinzione tra cibo per cani estruso e pressato a freddo (leggi le differenze tra pressato a freddo ed estruso).
Vediamo ora come leggere l’etichetta del cibo per cani, quali indicazioni prendere in esame e quali sono le caratteristiche che ci fanno fare una prima scrematura nella giungla del pet food.

Etichetta del cibo per cani, questa sconosciuta
La prima cosa che dovremmo fare quando ci apprestiamo a scegliere il cibo per cani è leggere l’etichetta. Le normative in vigore (Legge 767/2009. del regolamento della Comunità Europea) sulla regolamentazione delle informazioni da scrivere in etichetta sono molte, ma ahimè, alcune con gravi lacune.
La lista componenti di un cibo per cani non è facoltativa ma obbligatoria e ci sono regole ben precise. Non dovremo conoscerle tutte ma, per una prima selezione ci basterà conoscere le più importanti.
È proprio su quelle lacune della legge che molti produttori di mangime per cani fa leva per camuffare gli ingredienti.
1. Lista degli ingredienti
Ordine degli ingredienti
Primo consiglio per scegliere coscientemente il cibo per cani: l’ordine degli ingredienti.
Questo, infatti, non è inserito a caso ma dall’ingrediente più presente al meno presente, in termini di percentuale.
Il primo ingrediente è quello maggiormente presente a livello di peso (senza nessun processo di lavorazione).
ATTENZIONE: IL VERO CONTENTO DEL CIBO PER CANI È SCRITTO NELL’ETICHETTA E NON IN BELLA MOSTRA SULLA CONFEZIONE!!!!
Quante volte infatti siamo attratti da packaging coloratissimi con belle foto di cani felici, carne o pesce in bella mostra e scritte mirate a catturare l’attenzione? Proviamo qualche volta a girarle e a leggere l’etichetta: ci accorgeremo che tutto ciò che è promesso davanti non è così vero!
Se da un lato la lista degli alimenti va indicata, dall’altro non è necessario indicare la percentuale dei singoli ingredienti, anche per proteggere il segreto della ricetta.
Le percentuali saranno indicate solo per gli “alimenti caratterizzanti“, ossia quegli alimenti messi in bella mostra sulla confezione. Del resto non è dato sapere.
Il consiglio, mentre sei intento a leggere l’etichetta del cibo per cani, è quello di controllare ad uno ad uno gli ingredienti in quanto, se la legislazione è chiara per quanto riguarda l’utilizzo di ingredienti di origine vegetale, non è altrettanto chiara per quelli di origine animale. Se quindi questa legge è poco chiara, ecco che le aziende ne approfittano per aggirarla con dei trucchetti!
2. Controllare sempre tutte le indicazioni
L’etichetta ha due sezioni principali:
- La composizione (che contiene la lista degli ingredienti)
- I componenti analitici (i valori dopo l’analisi chimica)
Per una prima cernita ci basterà leggere la sezione relativa alla composizione. A cosa dobbiamo prestare attenzione?
Attenzione alle “famiglie di ingredienti”
Cosa sono? Materie prime simili tra loro indicate con nomi diverse (es. mais e farina di mais): scrivendole con nomi diversi sembra che la carne sia l’alimento principale in mezzo a tanti ingredienti.
Attenzione alle percentuali parziali
Prendiamo l’esempio di un pet food che ha come alimento caratterizzante un’ingrediente pregiato che può essere salmone o agnello, ad esempio.
Se leggiamo in etichetta scritta la percentuale 4% di carne e derivati di cui salmone/agnello, l’etichetta è ingannevole! Perché in realtà non avrò 4% di salmone/agnello, ma di una mescola misteriosa di carne, tra cui un po’ di alimento caratterizzante!
Se quindi sulla confezione leggiamo a caratteri cubitali “SALMONE” o “AGNELLO”, in realtà non è così! Quell’alimento sarà in percentuali bassissime!
Se troviamo la scritta “carne e sottoprodotti di origine animale (manzo 10%)”, significa che sull’ingrediente carne c’è il 10% di manzo, il resto può essere carne di tutte le tipologie.
Non è infatti obbligatorio indicare la tipologia delle varie specie mescolate.
Altro esempio possiamo farlo con pet food in cui viene riportata in grande la presenza di bacche di Goji, mirtilli o altri alimenti che, alla mente umana, possono destare sensazioni di alimenti che provocano benessere.
Se andiamo a vedere la percentuale in etichetta magari troveremo uno 0,5% in origine… ma essendo frutta, tolta l’acqua e dovendo poi subire la cottura per diventare cibo secco, dell’alimento originale ma soprattuto dei nutrimenti originali rimarrà nulla!

Attenzione alle parole usate in etichetta
Purtroppo è importante leggere attentamente tutte le parole riportate sull’etichetta. Ad iniziare ad esempio dal nome dell’azienda o della linea di prodotto. Non parlo per le grandi marche che conosciamo, ma per le minori, dove dietro al nome di una linea può celarsi un avverbio o un aggettivo fuorviante!
La dicitura “carne con agnello” e la parola “agnello” scritta a grandi caratteri, non significa che avremo tutto agnello, bensì che esso sarà in quantità ridottissime (max 4%).
Nomi di ingredienti in etichetta
Senza entrare troppo nei particolari, voglio fare solo qualche cenno a particolari diciture che potremmo trovare quando andremo a leggere l’etichetta del cibo per cani e che magari ci lasciano perplessi.
Proteine disidratate di carne o proteine idrolizzate di carne: non è carne! Sono ricavate da alimenti di scarto (esempio piume, zoccoli etc.). Oltre a non essere carne, sono sicuramente poco digeribili.
Farina di carne o farina di pesce: ricavate prendendo da scarti di industria alimentare dedicata agli umani che vengono trasformati in farina. Tra le tante cose che possiamo trovarci all’interno abbiamo carne non arrivata in commercio (risultata contaminata o altro), carne malata, scarti di animali (ossa, zoccoli, piume etc.).
Queste farine vengono prodotte in maniera blanda, pensate ad esempio che in America dove la regolamentazione è meno rigida, possiamo trovare animali malati, eutanizzati. In Italia, è di qualche anno fa la notizia che un’azienda di pet food metteva la carne non usata dai supermercati comprensiva di vassoio in polistirolo e pellicola!
All’interno della farina di carne (o pesce) troviamo dal 6% all’8% di carne effettiva. Se ci va bene.
Ingrediente al fresco: attenzione a questa dicitura. Indicare le percentuali prima dell’essiccazione permette di aggiungere percentuali più alte e scrivere al primo posto l’ingrediente carne.
Una crocchetta ha in media un’umidità pari al 6/8% quindi se inizio da un ingrediente che ha il 20% di umidità che andrò poi a togliere, alla fine ne avrò ben poco.
Grassi animali: possiamo trovarci dentro di tutto!
Composizione analitica: alcuni miti da sfatare
Senza entrare troppo nel dettaglio, volevo sfatare una tendenza che hanno molte persone (e addirittura allevatori) per i valori della composizione analitica del cibo.
Parlo della percentuale di proteina grezza. Per molti più è alto e più il cibo è buono.
Il valore della proteina grezza non si può valutare da solo.
Un valore di proteina grezza alto non sempre è sempre sinonimo di qualità migliore.
La proteina grezza non è altro che una stima della quantità di azoto nel cibo. Purtroppo, ed è risaputo, molto spesso è successo che alcune case produttrici inseriscano ingredienti con elevata quantità di azoto per alzare la percentuale di proteina grezza, non alzando però effettivamente il quantitativo di proteine.
Ci basterà fare una ricerca su google per scoprire che, ad esempio, il contenuto di proteine in un pezzo di carne fresca si aggira sul 16%.
Come leggere l’etichetta del cibo per cani: conclusioni
Quali conclusioni possiamo trarre da quanto detto finora?
Una prima cosa è che, se nella lista degli ingredienti al primo posto abbiamo una cosa diversa da carne, c’è qualcosa che non va.
Ancor più dubbia è la situazione in cui al primo posto degli ingredienti (quindi l’ingrediente che ha peso maggiore) troviamo una farina.
La crocchetta, in questo caso, non corrisponde all’esigenza alimentare di un carnivoro quale è il cane.
Concludendo quando ci apprestiamo a leggere l’etichetta del cibo per cani ricordiamo:
- controllare la composizione (ossia la lista degli ingredienti)
- NO a chi come primo ingrediente ha alimento diverso da carne
- la composizione è diversa dai componenti analitici
- NO alle farine di pesce e carne
- attenzione percentuali dei fresco nei prodotti secchi
- attenzione agli additivi tecnologici conservanti
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Cuccioli e Crocchette è partner di distribuzione Reico n.355061.
Mirco Di Marcello
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